I ricercatori, cervelli in fuga. Profeti in patria per una notte

UNIONESARDA – NUORO. Sessanta studiosi oggi alla manifestazione, molti hanno lasciato l’Isola

Hanno scelto di partire con il loro carico di sapere alla ricerca di finanziatori, con la speranza un giorno di poter ritornare nella loro terra di origine. Sono gli studiosi nuoresi che oggi parteciperanno alla quinta edizione della Notte dei Ricercatori di Nuoro negli spazi dell’ex Me di piazza Mameli. Cervelli in fuga per alcuni, «cervelli in circolazione» per il commissario del consorzio universitario Fabrizio Mureddu che sogna in un futuro di riportarli a casa.
Quando la scienza fa spettacolo è il titolo della manifestazione che ha l’innovazione come tema principale di una giornata che avrà come protagonisti una sessantina di nuoresi. Presenti insieme a scienziati in arrivo dalla Penisola e dall’estero alla kermesse barbaricina organizzata dal comune di Nuoro con la collaborazione del consorzio universitario Nuorese, il supporto delle due università di Sassari e di Cagliari, fondazione Banco di Sardegna, Commissione Europea e Regione, e coordinato dal centro europeo d’informazione di Nuoro.
LE CURIOSITÀ Laboratori, tavole rotonde ed esperimenti. Sarà una giornata ricca di avvenimenti e tra le curiosità sarà possibile giocare alla morra con l’ormai celebre robot Gavino 2.0. Oppure imparare il linguaggio di programmazione senza essere dei geni già a sette anni grazie ad un innovativo linguaggio didattico. E ancora vedere dei pannelli coibentanti per intercapedini ad altissima efficienza inventati in Sardegna e derivati dai capelli. Oppure provare le emozioni della musica anche con la vista – e quindi emozioni per i sordi – grazie alle onde sonore che creano forme nell’acqua e nel fuoco. Queste sono solo alcuni dei progetti che saranno presentati oggi.
I PROTAGONISTI Francesco Pintore, 32 anni, nuorese, una laurea in ingegneria meccanica presa all’università di Modena dove ora lavora come ricercatore a novembre volerà in America per presentare un progetto in 3D che serve alla telemetria dei trattori, un po’ quello che succede nella Formula Uno ma applicato all’agricoltura. Lui ha anche una passione per la musica. «Per questo – dice – ho progettato una nuova generazioni di strumenti musicali, che può usare chiunque con una mano – afferma – l’obiettivo è trasformare le onde sonore in musica visiva per tutti». Insieme ad un altro ricercatore nuorese Stefano Tore hanno provato una nuova strada. Per crescere è dovuto andare via. «Sono fuggito con la prospettiva di rientrare ma il lavoro ti spinge verso altri lidi. I fondi per la ricerca non ci sono, e in Sardegna si tentenna. Oggi trovare qualcuno che scommetta su di te è difficile».
Fabio Ledda